💬 Dietro le quinte del brainstorming
L'origine dello strumento di generazione di idee più usato, tipi di creatività che ci fanno bene e chicche sul caos creativo
Questa che stai leggendo è Design Paradiso: la newsletter su creatività, ispirazione e trasformazione invisibile per curiosi.
Io sono Rossana Lorusso, service experience designer freelance, facilitatrice e docente universitaria. Collaboro con aziende al miglioramento continuo dei processi ed uso il Design Thinking come il prezzemolo.
Oggi c’è una novità: sperimento l’invio del post anche al sabato mattina in inverno. Sotto al piumone non è male leggere e coltivare l’ozio.
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Ciao paradisiaci, non ci sentiamo da un po’, eh?
Le ultime settimane sono state dense e ho impiegato il tempo per raffinare un nuovo prodotto di formazione aziendale, che vedrà la luce tra qualche mese, ho iniziato un corso di public speaking per uscite in pubblico spaziali, ho seguito test qualitativi e nuovi progetti di experience, ho facilitato dei workshop di strategic design thinking e fatto delle mentorship.
È stato un mese mentalmente impegnativo - forse non volevi nemmeno saperlo - ma sono contenta di lavorare per progetti che mi appassionano.
A te com’è andata?
Dietro le quinte del brainstorming
(audio fatto con AI, abbiate pietà degli errori)
Da dove arriva il parolone?
Il brainstorming è un approccio adottato da un individuo o da un team per risolvere un problema per il miglioramento di un prodotto, un'organizzazione o una strategia, generando nuove idee. Il termine evoca energia in movimento che circonda un problema da ogni angolazione. Questo termine ce lo teniamo in inglese, perché “tempesta di idee” in italiano fa perdere un po’ della sua magia e perché ce lo siamo importato.
Chi l’ha inventato?
Il brainstorming è nato in America negli anni ’40. Alex Osborn, pubblicitario newyorkese e socio dell'agenzia BBDO, si trovava costantemente di fronte ad un problema frustrante: durante i meeting i suoi colleghi erano paralizzati dalla paura del giudizio e la creatività era bloccata sul nascere dall’autocensura.
Osborn, però, credeva nel potere delle menti collettive, convinto che un gruppo potesse generare idee migliori di un individuo, a patto che fosse messo nelle condizioni giuste per generarle. La sua intuizione era che il pensiero critico e quello creativo non dovessero mai convivere nello stesso momento.
“The mind is like a tap: turn it on, and creativity flows. Keep it off, and the ideas dry up.”
(“La mente è come un rubinetto: se lo apri, la creatività scorre. Se lo tieni chiuso, le idee si esauriscono.”)
Fu così che Osborn inventò qualche regola da adottare nei meeting per slegare la creatività: niente giudizi, incoraggiare le idee più audaci, puntare sulla quantità e costruire sulle proposte degli altri con la formula “yes, and”, bandendo il giudizio “yes, but”.
Il metodo venne testato dapprima nei corridoi di BBDO e funzionò così bene che Osborn ne fece il fulcro del suo libro "Your creative power", pubblicato nel 1948. Il successo fu immediato: aziende, scuole e organizzazioni iniziarono a usare il brainstorming per risolvere problemi, generare campagne pubblicitarie e persino migliorare processi industriali. E così, da una riunione frustrante nella New York del mondo pubblicitario, nacque uno dei metodi più duraturi e amati per generare idee, usato ancora oggi in ogni parte del globo dalle aule scolastiche alle sale riunioni aziendali.
Un metodo che resiste nel tempo grazie alla sua semplicità e alla capacità di adattarsi a contesti sempre nuovi.
Da allora “brainstorming” è sinonimo di potenziale, scintilla, brio e pensiero laterale.
Perché la quantità batte la qualità?
Osborn aveva un principio chiaro: all’inizio la quantità di idee è più importante della loro qualità. Questo approccio ribalta il nostro istinto di valutare ogni idea mentre la formuliamo, un'abitudine del nostro giudice interiore che spesso uccide un potenziale sul nascere. Più idee produci, più probabilità ci sono di arrivare a qualcosa di valido. La famosa legge dei grandi numeri :)
Il segreto è avere un ambiente sereno e stimolante senza tensioni, dove ogni spunto è benvenuto, anche quelli che sembrano inutili. Spesso, le idee migliori nascono come evoluzioni di quelle più assurde, come una specie di effetto domino creativo: più ampia è la rete, più possibilità hai di trovare qualcosa di interessante. Certo, potresti anche tirare su vecchie scarpe, ma ogni tanto trovi un tesoretto!
“Every big achievement is the result of a long series of little creative acts.”
(“Ogni grande risultato è il frutto di una lunga serie di piccoli atti creativi.”)
James Dyson stesso, l’inventore dell’aspirapolvere che noi tutti desideriamo, ha sviluppato 5.127 prototipi, mentre cercava di progettare un prodotto migliore. Da ogni singolo prototipo ha imparato e fatto un passo avanti verso la soluzione. Senza quei 5.127 passaggi non ci sarebbe stato il gran finale.
La nascita del Post-it: un errore diventato genio
Negli anni '70, Spencer Silver, un chimico della 3M, stava lavorando a un adesivo super potente. Durante gli esperimenti, però, creò l'esatto opposto: un adesivo che era debole e temporaneo. Silver cercò di trovare un'applicazione per questa "invenzione inutile", ma per anni non ebbe successo.
Un giorno, durante un brainstorming interno alla 3M, Silver condivise la sua idea senza grandi aspettative. A prima vista, il suo adesivo sembrava non avere alcun valore pratico. Tuttavia, Art Fry, un collega presente alla riunione, ebbe un’intuizione brillante: e se si potesse usare per creare segnalibri che non scivolano via dalle pagine?
Fry iniziò a sperimentare, applicando l’adesivo alla carta, e creò una versione rudimentale di quello che oggi conosciamo come post-it. Anche se inizialmente l’idea fu accolta con scetticismo, il prodotto venne lanciato sul mercato e divenne uno dei maggiori successi della 3M.
I post-it sono un simbolo perfetto di come un brainstorming, unito a un pizzico di serendipity, possa trasformare un errore in un'icona globale.
Cosa insegna questa storia?
le idee inizialmente considerate "sbagliate" o "inutili" possono trovare valore in contesti nuovi.
un brainstorming aperto, dove nessuno giudica le idee troppo in fretta, può sbloccare intuizioni che da soli non avremmo mai avuto.
la creatività nasce spesso dall’unione di menti diverse: il chimico che inventa qualcosa senza saperne l’uso e il collega che ne vede il potenziale.
Le modalità di brainstorming
Ci sono vari modi per organizzare un brainstorming, ognuno con i suoi vantaggi.
Il metodo tradizionale prevede un gruppo di persone che si riunisce intorno ad una lavagna bianca dove prendere appunti, per proporre idee senza giudicarle. I post-it colorati non sono obbligatori, ma aiutano (e io li adoro).
Il brainwriting è un’alternativa più tranquilla: i partecipanti scrivono le loro idee su carta, senza doverle condividere subito ad alta voce. Questo riduce la pressione e incoraggia anche i più timidi a contribuire.
Il Round Robin prevede che ogni partecipante aggiunga qualcosa all’idea di chi lo precede
Il Crazy 8, in cui si cercano 8 idee in 8 minuti, spesso usato in remote brainstorming, con strumenti come Miro.
Vuoi esercitare le idee nel tuo quotidiano? Ecco un paio di esercizi semplici e divertenti per te:
domande senza risposta: scegli un problema e scrivi quante più domande puoi su di esso, senza cercare subito risposte. Poi fai rispondere un’altra persona alle tue domande.
combinazioni improbabili: scegli due oggetti casuali e immagina un prodotto che li unisca. Ad esempio: una tazza che carica il telefono. E poi combina anche il nome.
Sapete chi è un grande sostenitore della generazione di idee senza partorire nulla di utile? Bruno Murari, con le sue macchine inutili.
“Inutili perché non fabbricano, non eliminano manodopera, non fanno economizzare tempo e denaro, non producono niente di commerciabile. Non sono altro che oggetti mobili colorati, appositamente studiati per ottenere quella determinata varietà di accostamenti, di movimenti, di forme e di colori. Oggetti da guardare come si guarda un complesso mobile di nubi dopo essere stati sette ore nell’interno di un’officina di macchine utili.”
L’opportunità della fantasia
Il brainstorming non è solo un modo per generare idee, ma anche un’opportunità per esplorare il potenziale del pensiero collettivo. Accettare il caos iniziale è fondamentale, perché è lì che nascono le intuizioni migliori.
Mettiti il cuore in pace: non tutte le idee saranno brillanti, ma ogni sessione di idee è un passo avanti per andare verso una migliore. E quando trovi quella giusta, tutto il resto diventa parte del viaggio.
Per oggi è tutto, ci risentiamo a Dicembre in inbox.
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Link a tema:
quei 5127 prototipi che ho creato per fare mio primo aspirapolvere
una raccolta di modelli di brainstorming per pensare chiaramente
Dall’archivio di Design Paradiso:
💭 Come nasce un’idea: viaggio nel mondo dell’invisibile e straordinariamente affascinante del processo di generazione di un’idea
💪 La forza del problema nel design: modelli per capovolgere il pensiero e avere risultati nuovi ed inaspettati di un problema
👩 Ciao, sono Rossana Lorusso, designer per la trasformazione.
Da molti anni mi occupo di evolvere e portare il design come pratica di cambiamento per business e persone. Insegno design thinking e coltivo giovani designer a fare bene. Sono appassionata di facilitazione di gruppi di lavoro, di progettazione condivisa e di collegamenti tra il design e il resto del mondo.
“Se vuoi prevedere il futuro, lo devi inventare”.
Rossana